Tuber Aestivum Vittadini 1831
Nome volgare
Scorzone, Tartufo d’estate.
Aroma
Gradevole, lievemente terroso. Evidente l’aroma nocciolato. Nelle forme ben mature si apprezza un profumo di lievito di birra.
Habitat
Molto adattabile alle differenti condizioni pedoclimatiche; pertanto, si trova nei boschi di varie latifoglie e conifere, dalle pinete costiere alla zona montana (1500-1600 m s.l.m.). Presente nelle aree montane del Casertano, dell’Irpinia, del Sannio e del Salernitano.
Caratteristiche
- Ascoma (Corpo fruttifero)
- Peridio (Scorza)
- Gleba (Carne)
- Aschi
- Ascospore
- Piante simbionti
- Periodo di raccolta
Globoso e rotondeggiante, a volte con lobi irregolari. Non presenta cavità. Ha dimensioni variabili da una nocciola a una grossa arancia. Il suo peso varia da pochi grammi fino a 500. Talvolta si ritrovano esemplari di peso decisamente superiore.
Grossolanamente verrucoso e di colore nero, con verruche grandi, piramidate, molto pronunciate (da cui il nome “scorzone”), irregolarmente poligonali alla base e con apice depresso al centro. Dal vertice delle verruche si dipartono solchi che delimitano facce laterali e sulle quali ci sono evidenti striature trasversali e parallele.
Soda e polposa, di colore bruno o nocciola nei tartufi maturi; biancastro negli esemplari immaturi (non commestibili). Sono presenti numerose vene sterili, bianche e sottili, ramificate ed anastomizzate tra loro, con decorrenza confusa.
Globosi e sacciformi, brevemente peduncolati, contenenti da 1 a 6 spore.
Ellissoidali o sub-globose, giallo-brunastre, reticolato alveolate con maglie poligonali.
Farnia, roverella, pioppi, salici, tigli, carpino nero, nocciolo.
Dal 1° maggio fino al 31 agosto.
Note
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Bibliografia: “Guida breve alla raccolta e commercializzazione del tartufo in Campania”
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